Chiesa San Fermo

Poco lontano dal nucleo abitativo, immersa nella campagna, sorge isolata la chiesa di San Fermo.

Nella zona sono state rinvenute, negli anni Cinquanta del Novecento, alcune sepolture, il che fa pensare che San Fermo facesse parte di un antico abitato di epoca altomedievale.

Attorno all’edificio in esame si ritrovano delle denominazioni toponomastiche che ci fanno pensare che, anticamente, una parte del paese di Credaro sorgesse in questa zona; ad esempio ci sono due campi denominati “Contrada del Doss” e “Campo del pozzo”.

Si può ipotizzare che la chiesa fungesse da centro devozionale e cimiteriale della prima comunità di Credaro e servisse anche alla curtis di Castel Trebecco; frequentato fino al XVII secolo, fu in seguito a poco a poco abbandonato.

Dal punto di vista architettonico l’edificio, che ha subìto numerose fasi costruttive e modifiche nel corso del tempo, presenta attualmente un’aula unica piuttosto irregolare e coperta con travi a vista.

Nell’area sacra si nota un’abside poligonale voltata a spicchi ma abbassando lo sguardo si possono vedere due absidi gemine scoperte nel 1996 e messe in rilievo da una copertura in vetro.

La chiesa originaria aveva minori dimensioni ed era caratterizzata da un impianto sobrio e semplice; la luce penetrava attraverso piccole monofore.

Numerosi affreschi decoravano le pareti come strumenti di insegnamento e di rafforzamento della fede; attualmente sono visibili poche pitture murali, alcune lacunose, altre invece meglio conservate e di notevole importanza.

All’esterno della chiesa è visibile in facciata l’imponente torre campanaria, alta circa 16 metri.

Di base quadrata, il campanile presenta nella porzione inferiore una porta tamponata, antico accesso alla chiesa; nella porzione superiore è invece alleggerito da tre ordini di bifore rivolte ai quattro punti cardinali.

Si tratta dell’unico esempio di campanile in facciata della provincia bergamasca.

San Rustico e San Fermo, Santi a cui è dedicata la chiesa, sono di origine nordafricana, cugini e compagni nel martirio.

Decapitati nel 307 per motivi religiosi al di fuori delle mura di Verona, i due vennero seppelliti a Cartagine; in un secondo momento le spoglie tornarono in Italia riscattate dal vescovo Annone di Verona durante il regno longobardo.

Probabilmente la venerazione, in Italia, delle figure di Fermo e Rustico è da inserirsi nella più ampia cornice della massiccia emigrazione di romani (e cattolici) residenti in Africa in seguito alle invasioni vandaliche guidate da Genserico nel 429.

La prima informazione a riguardo della chiesa di Credaro è una leggenda che ci riferisce Celestino Colleoni: l’edificio sarebbe stato costruito nel quarto secolo dalla famiglia Crotta, alla quale appartenevano sia San Fermo che San Rustico.

Secondo la leggenda, i due pernottarono qui durante il viaggio che intrapresero da Milano per raggiungere Verona.

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