Strada della Forra

La strada della Forra di Tremosine inizia a Pieve e scende rapidamente verso il lago passando da dove scorre il Brasa, per incontrare, a Porto di Tremosine, la statale Gardesana.

In poco più di un chilometro, a destra, si è a Campione, da qui è possibile riprendere la Gardesana, che costeggia il lago in direzione sud verso Gargnano e in direzione nord verso Limone e Riva.

Si tratta di un giro da fare in moto molto suggestivo ma anche a tratti pericoloso per la carreggiata stretta e protetta in alcuni pezzi solo da un muretto o da guard-rail in legno come 100 anni fa.

L’itinerario della Forra va preso infatti con prudenza.

Ripagante è lo spettacolo sul lago di Garda e delle ripide rocce a ridosso della strada.

Per lunghi secoli, fino ai primi del Novecento, l’altopiano di Tremosine era collegato alla sponda del lago, trecento metri più in basso, solo da un impervio sentiero.

Nel 1913 per iniziativa del parroco del paese, fu costruita la strada che dal porto sale alla frazione Pieve e, da qui, arriva a Vesio: si può vedere l’anno (1913) inciso all’inizio di una galleria.

È la strada della Forra, Sp38, incastonata nelle viscere della montagna e la parte spettacolare è lunga meno di 3 km.

La strada si incunea nella montagna, lungo la profonda spaccatura scavata dal torrente Brasa.

Percorrere in moto questa strada è un’esperienza da fare, respirando il profumo fresco e umido che arriva dalle galleria e dalle gole, ascoltando il rimbombo del motore che rimbalza sulle pareti tra un senso quasi di disorientamento tra buio e luce, luce e buio mentre si esce ed entra dalle gallerie.

Un percorso suggestivo, che affascina per le rocce e gli scorci del paesaggio.

La Forra è una strada da percorrere lentamente per gustarsi il panorama, la vallata verde, i piccoli borghi, lasciandosi cullare solo dal rombo del motore della moto.

La strada è a serpentina con una vista sul lago davvero unica.

Questo itinerario è un vero gioiello.

Le pieghe della roccia creano un effetto molto suggestivo.

L’effige della Madonna (denominata con affetto dai Tremosinesi “Madonnina”) fu portata processionalmente e collocata nella Forra da don Michele Milesi.

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