Consonno – la ghost town della Brianza

Tra le colline della Brianza, vicino a Lecco e al Lago di Como, si nasconde il borgo di Consonno, oggi abbandonato ma che un tempo ospitava una piccola Las Vegas lombarda
Visitare Consonno è un’esperienza da fare se vi piacciono i luoghi abbandonati e le ghost town
A Consonno (o meglio ciò che rimane della vecchia Consonno) si passeggia tra edifici in rovina, macerie, vetri rotti, graffiti, strade deserte, giardini con le fontane completamente asciutte e bizzarre costruzioni orientaleggianti decisamente fuori contesto sulle colline della Brianza
Nel borgo, desolato e quasi completamente distrutto dall’incuria, dallo scorrere del tempo e dal passaggio di numerosi vandali, si respira un’aria di tristezza e decadenza
Una sorta di amarezza per ciò che è stato e non è più
Se volete visitare il paese fantasma di Consonno, dovete innanzitutto conoscerne la storia e il passato, partendo dalle vicende che lo hanno portato a trasformarsi da sconosciuto borgo rurale a frequentatissima Las Vegas della Brianza prima di cadere nuovamente nell’oblio.

Alcune aree di Consonno non sono accessibili proprio perché pericolanti.
Il consiglio è di non oltrepassare transenne o reti di protezione, ove presenti, perchè il rischio di farsi male seriamente è molto alto

DA LAS VEGAS DELLA BRIANZA A BORGO ABBANDONATO

Consonno si trova nel comune di Olginate, in provincia di Lecco, e la sua storia merita più di altre di essere raccontata e ricordata.
Siamo nei ruggenti anni ’60 e un minuscolo paesino rurale, dove si vive di agricoltura, allevamento e artigianato, viene scelto da un facoltoso imprenditore per essere trasformato in una vera e propria città delle feste e del divertimento
Insieme al conte Mario Bagno a Consonno arrivano le ruspe, che abbattono abitazioni, stalle e tutto ciò che intralcia il loro passaggio
Il conte Bagno, fa addirittura spianare una collina per migliorare la veduta panoramica verso il Resegone.
Tutto per plasmare il borgo di Consonno secondo il progetto che da anni aveva delineato nella sua mente e nei suoi sogni più ambiziosi.

A Consonno il cielo è più azzurro
A Consonno è sempre festa
Consonno è il paese più piccolo ma il più bello del mondo

Gli slogan che campeggiavano sugli striscioni di benvenuto possono darci un’idea dell’atmosfera che si respirava negli anni d’oro, quando a sorvegliare l’entrata al paesino c’erano degli armigeri medievali, il salone delle feste era sempre gremito e a intrattenere la folla c’erano personalità di spicco della televisione o della musica dell’epoca, come i Dik Dik, Celentano, i Profeti, Milva, Mina e Pippo Baudo.
Disneyland della Lombardia“, “Las Vegas della Brianza”, “Paese dei Balocchi del Lario” i soprannomi fantasiosi che descrivevano Consonno come la città brianzola del divertimento e delle feste, dove tutto era possibile, sono numerosi quanto azzardati.
Il sensazionalismo quando, un tempo, si parlava di Consonno era una sorta di mantra, usato forse per convincersi che davvero a Consonno il cielo era più azzurro e che Consonno era il paese più bello del mondo

Il conte Bagno sceglie il borgo di Consonno per la bella posizione panoramica ma anche per la vicinanza a Milano, dalla quale Consonno era ed è facilmente raggiungibile.
Non a caso la prima grande opera del conte è la realizzazione di una grande strada asfaltata, che sostituisce la preesistente mulattiera, per arrivare più comodamente alla sua Las Vegas brianzola in costruzione
Le abitazioni dell’antico borgo vengono abbattute, cosi come le stalle, scatenando nei pochi abitanti rimasti a Consonno dopo un lento ma inesorabile spopolamento, un misto tra disperazione e rassegnazione.

Le ruspe non si fermano neanche di fronte alle lacrime delle vecchiette che vedono andare in frantumi le proprie case e alle grida degli uomini che corrono a liberare mucche e galline da stalle e pollai prima che vengano rasi al suolo (con gli animali dentro!)
Al posto delle cascine dei contadini, il conte Mario Bagno dà ordine di costruire un improbabile minareto, una lunga galleria di negozietti arabeggianti, l’imponente Grand Hotel Plaza, ma anche sale da ballo, casinò, fontane luminose, giardini, colonne doriche, insegne piene di luci sfavillanti pagode cinesi, portali in stile medievale, sfingi egiziane e cannoni.
A proposito del Grand Hotel Plaza, il lussuosissimo albergo è andato praticamente distrutto insieme alla gran parte degli edifici della Las Vegas della Brianza
Ciò che resta sono solo rovine, vetri rotti. tetti pericolanti e pareti semidistrutte imbrattate dai vandali.

ln breve tempo dalla sua apertura, Consonno diventa il luogo prediletto per lo svago e il divertimento della borghesia lombarda
A Consonno arrivano famiglie con bambini, coppiette di innamorati, tanti curiosi in cerca di novità ma, soprattutto, arrivano i VIP dell’epoca, come Pippo Baudo, Mina, Milva, i Dik Dik e con loro le copertine dei giornali per Consonno
Così la fama della Las Vegas della Brianza cresce e al contempo crescono gli incassi.
La città del divertimento funziona a pieno regime
Migliaia di piedi si scatenano sulle piste da ballo delle balere, al casinò si gioca senza sosta, le luci delle insegne accendono la notte tra le colline e i boschi della Brianza.

Nei fine settimana e nei giorni di festa c’è una lunga fila di automobili per salire fino al borgo di Consonno
Nonostante il successo della città dei balocchi lombarda, il conte Bagno continua a sognare e in un celebre filmato d’epoca racconta all’intervistatore i suoi progetti per arricchire Consonno di nuovi divertimenti
L’ambizioso progetto del conte Bagno, però, non giunse mai a compimento.
Con il passare degli anni l’entusiasmo per la novità si affievolisce e, progressivamente, il numero dei visitatori di Consonno diminuisce inesorabilmente
I fasti di un tempo, dopo appena un decennio, diventano un lontano ricordo.
Le luci delle insegne di Consonno vengono accese sempre meno spesso, le sale da ballo sono quasi deserte, i negozi della galleria commerciale iniziano a risentire della crisi economica e sempre più raramente le gite della domenica o le vacanze hanno come meta la Las Vegas della Brianza

A dare il colpo mortale alla città del divertimento del conte Bagno, già in lento decadimento, fu, però, la natura
A qualche anziano abitante del posto piace pensare che la natura si sia rivoltata contro il conte per vendicare l’inutile e scellerata distruzione operata a Consonno, con l’abbattimento del borgo antico e la costruzione di una pacchiana, colorata e chiassosa Disneyland all’italiana
Quando venne costruita la strada e, soprattutto, quando la collina che impediva la vista del Resegone venne spianata, la stabilità geologica di tutta l’area venne minata
Ci furono frane e smottamenti e, in seguito all’alluvione del 1966, si verificarono i primi cedimenti che culminarono con l’isolamento della zona nell’Ottobre del 1976 dopo che una frana bloccò la strada di accesso a Consonno

Fu la fine per il borgo di Consonno La città delle feste e del divertimento, rimasta isolata e gravemente danneggiata nelle infrastrutture e negli edifici, si trasformò in un borgo fantasma, quasi completamente deserto se non fosse per qualche sporadico avventore
Quasi dimenticato dal resto del mondo, il borgo di Consonno da allora è stato abbandonato al degrado, alla vegetazione che si impadronisce di nuovo degli spazi disabitati e alla furia distruttrice dei vandali.
Ben noto alle cronache è l’episodio del rave party organizzato a Consonno nel 2007.
Il rave party internazionale “Summer Alliance” nel 2007 ha animato per due giorni l’ormai deserta città dei balocchi brianzola, con musica tecno e balli sfrenati, lasciando purtroppo dietro di sé rifiuti, sporcizia, graffiti e ulteriore distruzione
Quel poco che restava della vecchia Consonno ha subito nuovi danni e una brutale e insensata devastazione La triste storia del borgo abbandonato di Consonno è quella di un sogno realizzato (o quasi), ma durato troppo poco e conclusosi nella maniera peggiore, con l’oblio

IL MINARETO

Un minareto tra le colline della Brianza? Ebbene sì! E’ il simbolo di Consonno nonché uno dei primi edifici che, con i suoi 30 metri di altezza, si avvista percorrendo la strada che porta al borgo abbandonato. Si tratta di una alta torre costruita in stile arabeggiante (da qui il nome di minareto) che fa parte dell’edificio più importante e suggestivo di Consonno Anche se noi abbiamo visto dei ragazzi salire, su scale e appoggi di fortuna, in cima al minareto, vi consiglio di guardarlo solo dal basso, dato che attualmente è pericolante

LA GALLERIA COMMERCIALE

Dominata dal minareto, la galleria commerciale in stile orientale-arabeggiante, versa ormai in condizioni di totale abbandono e degrado Vetri rotti, murales e graffiti, rottami di metallo, materassi ammuffiti, mobilio distrutto, piastrelle colorate frantumate, bombolette spray vuote e immondizia dovunque. Un tempo, però, la galleria commerciale di Consonno era pullulante di vita e i turisti facevano la fila per acquistare nei negozietti caratteristici che la componevano.

GLI APPARTAMENTI PER LE VACANZE

Nel medesimo complesso che, all’epoca d’oro della Las Vegas della Brianza, ospitava al piano terra la colorata e vivace galleria di negozi, erano stati predisposti degli appartamenti per i vacanzieri. Gli appartamenti, situati al primo e al secondo piano dell’edificio, erano di circa 70 metri quadrati e accessoriati di tutto l’occorrente Facendo un po’ di attenzione (alcune parti dell’edificio sono pericolanti e ci sono molti vetri e macerie a terra), si può entrare negli ambienti che un tempo ospitavano le famiglie borghesi della Lombardia in vacanza e persino affacciarsi dalle originali finestre arabeggianti di cui erano stati dotati per volere del conte Bagno.

LA SALA DA BALLO

A Consonno era stata costruita una grande pista da ballo all’aperto, dove ogni sera centinaia di persone si scatenavano al ritmo della migliore musica del tempo. Ciò che resta oggi della pista da ballo della vecchia Consonno è la pavimentazione dissestata e invasa dalle erbacce, oltre a qualche edificio anch’esso in stato di assoluto degrado. I fasti di un tempo sono ormai un lontano ricordo e su ciò che resta della pista da ballo all’aperto della Las Vegas della Brianza regna ormai un silenzio inquietante e pregno di tristezza

LE FONTANE

A poca distanza dalla pista da ballo all’aperto non faticherete a notare i resti delle vecchie fontane di Consonno ormai asciutte Un’atmosfera spettrale vi circonderà in questa parte di Consonno dove la vegetazione si è riappropriata di tutti gli spazi che le vennero sottratti ai tempi della costruzione della città del divertimento del conte Bagno. Vasche completamente asciutte, fontane multipiano diroccate, fontane più piccole ormai piene di erbacce e immondizia: la sorte che ha subito il borgo di Consonno colma di tristezza e malinconia

I MURALES

Nonostante la maggior parte degli edifici della vecchia Consonno, già provati dallo stato di abbandono e dallo scorrere del tempo, siano stati vandalizzati insensatamente e gratuitamente da teppisti di ogni sorta, meritano una particolare menzione alcuni dei murales realizzati nel borgo Passeggiando tra le rovine di Consonno, in mezzo a scritte oscene, scarabocchi e sporcizia, di tanto in tanto vi capiterà di vedere dei piccoli capolavori della street-art Fermatevi ad osservarli, prima che altri vandali distruggano con i loro atti barbari quel poco di bellezza rimasta a Consonno dopo decenni di violenze, degrado e devastazione

LA CHIESA Dl SAN MAURIZIO

La Chiesa di San Maurizio è uno degli edifici dell’antico borgo di Consonno risparmiati dalle ruspe del conte Bagno Si tratta di una chiesetta in stile romanico risalente al XIII secolo Il piccolo edificio sacro non venne abbattuto insieme alle cascine e alle stalle che in origine componevano il borghetto di Consonno. Insieme alla chiesa vennero salvati l’adiacente canonica e il cimitero Tutto il resto venne raso al suolo dalle ruspe per fare spazio al progetto utopistico della Las Vegas brianzola sognata dal conte Bagno.

Fonte: luoghidavedere.it

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