Sacro monte di Varese

Il Sacro Monte di Varese è ubicato a Varese, in frazione Santa Maria del Monte, ed è costituito da quattordici cappelle, dedicate ai misteri del Rosario, che conducono al santuario di Santa Maria del Monte, luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo, che funge da quindicesima cappella.
Il percorso va fatto dal basso verso l’alto, e non come l’abbiamo fatto noi, dall’alto verso il basso, per comodità.

Al culmine del camminamento, come detto, è posto il Santuario riccamente adorno di opere d’arte, attorno al quale si sono sviluppati il monastero ed un borgo storico arroccato sulla pendice della monte carico di storia e fascino costellato da punti panoramici dai quali si può ammirare la bellezza naturalistica del territorio attraverso un percorso, detto “anello storico” che gira tutto attorno al borgo.

I lavori iniziarono nel 1604, lungo i due chilometri di un ampio percorso acciottolato.
Grazie a munifiche donazioni, la costruzione fu assai più rapida di quella di altri sacri monti, e tredici cappelle furono terminate entro il 1623.
Le statue e gli affreschi che le ornano costituiscono nel loro complesso un’elevata testimonianza dell’arte sacra seicentesca in area milanese.
Appartiene al gruppo dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia inseriti nel 2003 dall’UNESCO nei patrimoni mondiali dell’umanità.

Narra la leggenda, che Sant’Ambrogio, sul monte sopra Varese, sconfisse nel IV secolo d.C. gli ultimi seguaci dell’eresia ariana e donò al piccolo oratorio in costruzione un altare ed una statua lignea raffigurante la Madonna Nera. 
Fu a una suora, Tecla Maria Cid, che nei primi anni del seicento venne l’idea di costruire una cappella di sosta alla metà del cammino che i fedeli percorrevano per raggiungere il Santuario.
Informato dell’idea, il frate cappuccino Giovan Battista Aguggiari ne fu tanto entusiasta da cominciare un’accesa opera di predicazione nella zona per la raccolta dei fondi; l’intento era però più ambizioso.

In piena epoca di Controriforma, parve utile costruire un vero e proprio percorso di devozione, dedicato ai quindici misteri del Rosario, come simbolo di fervida cristianità da opporre al Protestantesimo dilagante.
Il progetto ottenne l’assenso dei cardinali Carlo e Federico Borromeo e di papa Paolo V, il cantiere rimase aperto dal 1604 al 1630 agli ordini dell’architetto varesino Giuseppe Bernascone; qualche anno in più durò invece la preparazione delle trecento statue e degli affreschi del percorso.

Il Sacro Monte di Varese, per la qualità degli artisti che parteciparono alla sua realizzazione, costituisce una testimonianza di grande rilievo della cultura artistica sviluppatasi nel Ducato di Milano.

Punteggiano il cammino quattordici cappelle (la quindicesima è all’interno del Santuario), tutte diverse tra loro e disposte sul crinale del monte secondo una precisa teoria architettonica e spaziale; le collegano rampe acciottolate di direzione, pendenza e lunghezza sempre diversa e che colmano un dislivello di 245 metri.

Una per tutte, qui ci siamo soffermati su:

La Quattordicesima cappella

Vi si contempla il mistero della assunzione in cielo della Vergine Maria.
Dai documenti dell’epoca la Cappella risulta compiuta nel 1610.
Più tardi, dal 1681 al 1696, furono eseguiti lavori di sistemazione, sotto la guida dell’ingegner Giulio Buzzi, che comportarono la sostituzione della copertura in rame danneggiata dai fulmini.
La Cappella si erge in cima ad una scalinata alla destra della Via Sacra.
E’ stata restaurata globalmente nel 1990.
La scena è composta da tredici statue in terracotta dipinta a freddo, opera del Silva.
Al centro è posta l’urna vuota, di legno intagliato; intorno le figure scomposte degli Apostoli.
In alto è sospesa l’Assunta su nubi in malta dipinta che, dai documenti dell’epoca, risultava già messa in opera nel 1623.
Il gruppo della Vergine è probabilmente opera di Martino Retti.
Gli affreschi vennero iniziati nel 1717 da Stefano Maria Legnani e conclusi, dopo la sua morte, da Pietro Gilardi.

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