La Pieve di Calcio (la Chiesa Vecchia)

La Pieve di Calcio, fondata in prossimità di un’antica via militare che collegava Milano ad Aquileia (il tratto che oggi è Via Papa Giovanni XXIII), era un centro catalizzatore delle campagne.

La pieve, si differenzia dalle comuni chiese, perchè dagli inizi del medioevo fin quasi ai tempi recenti, avevano la funzione amministrativa assimilabile a quella dei castelli.

Concentravano l’organizzazione delle chiese circostanti, governando, amministrando, le parrocchie circostanti che non avevano fonte battesimale propria.

Per questo motivo di solito erano collocati in centri rurali importanti , come lo era ai tempi, Calcio.

Oggidì, non ci soffermiamo su questo particolare, dando per scontato che sia una semplice chiesa di campagna, mentre invece può capitare che siano ben integrate nel contesto urbano.

Nel XVI secolo l’edificio presentava la struttura tipica delle chiese gotico-lombarde, frutto probabilmente di un rifacimento della primitiva costruzione di tipo romanico.

Con l’aumento della popolazione, agli inizi del ‘500, si iniziò a parlare di “ricostruzione” della pieve, ma nel 1590 la volta non era ancora finita e il pavimento era sconnesso.

I lavori veri e propri ripresero dopo il 1689 grazie ad alcuni lasciti testamentari tra cui quello del conte Teodosio Secco D’Aragona.

Nel 1731 terminarono i lavori di ristrutturazione e l’erezione della facciata barocca.

Nello stesso decennio si assiste all’innalzamento della torre campanaria nella quale furono istallate le campane.

Oggi, rimane ben poco dell’originale splendore.

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