Bormio

Decidiamo di trascorrere un w.e. a Bormio, sfruttando due occasioni: la prima è quella di passare un giorno intero alle terme “Bagni nuovi” (nuovi per modo di dire visto che hanno più di 150anni); la seconda è quella di provare la nostra nuova auto, con tutti i gadgets che la tecnologia offre rispetto a 11 anni fa quando comperammo la precedente auto e, ovviamente, compatibili con la piccola cilindrata (1100) della vettura.

Partiamo nel primissimo pomeriggio e, rispettando i limiti (grazie al limitatore della vettura) per percorrere gli oltre 200 km, impieghiamo circa 3 ore (pochissimo di più).

Le premesse del tempo, non son le migliori, infatti nuvoloni bassi vanno e vengono con un susseguirsi veloce che lasciano presagire quel che sarà il giorno dopo.

Giusto il tempo di lasciare i bagagli, e ci fiondiamo a visitare Bormio, anche se all’imbrunire, potrebbe sembrare inutile, in realtà con gli ultimi bagliori di luce ci son scorci che mostrano il loro lato migliore.
Lasciamo la macchina nel Parcheggio del Largo V° Alpini e subito ci accoglie una scritta del ventennio ancora abbastanza visibile su un muro:

SENZA SUDORE SENZA SACRIFICIO
E SENZA SANGUE NULLA
SI CONQUISTA NELLA VITA

Ci eravamo già stati più di 30 anni fa e, anche se la forma urbana del paese vero e proprio non è sostanzialmente cambiata, è come se stessimo visitando un paese diverso anche se topograficamente uguale.

Anche se, oggi, siamo in là con gli anni, l’odore di legna che arde nei camini, è sempre molto suggestivo e rimane inalterato nel tempo, riporta alla mente, aspirandolo, antichi ricordi ormai sopiti di gioventù.

Passeggiando, poi, nei dintorni si possono fare incontri speciali.

L’etimologia del nome Bormio è tuttora controversa data l’incertezza dei documenti ritrovati. Una prima tesi è la derivazione dal tedesco Warm (caldo) in relazione alle acque termali mentre un secondo orientamento ritiene che la derivazione sia dalle divinità galliche ” Borvo ” o ” Bormo ” a cui erano dedicate allora numerose località termali.

Altrettanto controverse sono le origini dei primi abitanti: la più accreditata ipotesi ritiene che i primi bormini fossero discendenti degli etruschi testimoniata dal ritrovamento in zona di manufatti riconducibili agli antichi toscani.

La prima certa colonizzazione del territorio risale all’ età del bronzo per mezzo del popolo dei Reti.

Anche in seguito, con l’inizio della dominazione romana non esistono documenti atti a provare la romanità di Bormio: solo verso la fine del IV secolo , sotto il regno di Teodosio, si ritrova qualche riscontro sul bormiese.

Non dimentichiamo inoltre che molte delle più importanti battaglie della Iˆ Guerra Mondiale furono combattute sulle cime attorno al paese (vedasi: Forte di Oga).

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