Ponte Azzone Visconti

Il ponte Azzone Visconti, conosciuto anche come Ponte Vecchio, è uno dei monumenti simbolo della città di Lecco in Lombardia costruito tra il 1336 e il 1338 sul fiume Adda per migliorare i collegamenti tra Lecco e il Ducato di Milano.

Il viadotto, nonostante oggi si presenti assai diverso dal’originale, rimane una delle più importanti testimonianze di ingegneria militare dell’epoca oltre ad essere espressamente menzionato nel romanzo di Alessandro Manzoni.

«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni…»

(Alessandro Manzoni, I promessi sposi, capitolo I, 1840)

Il ponte fu realizzato per volere del Signore di Milano Azzone Visconti fra il 1336 e il 1338 che morì l’anno successivo, subito dopo la conquista del borgo di Lecco nel 1335, collegando per la prima volta nel territorio la riva dritta del fiume a quella di manca.

Dotato originariamente di spingarde e bombarde, esso fungeva da imbuto per l’accesso di uomini e merci nel borgo di Lecco, garantendone la protezione militare.

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