Il Palazzo Pretorio

L’antico palazzo pretorio (detto anche Palatium), ove oggi ha sede la Comunità Montana Alta Valtellina, oltre ad essere la residenza del podestà e dei luogotenenti, era un tempo anche la sede del Tribunale civile e penale del Contado di Bormio.

L’indipendenza di Bormio le permetteva infatti di possedere un proprio tribunale ove venivano giudicati e puniti i crimini commessi all’interno del territorio dell’allora Contea.

In questo palazzo infatti, oltre al podestà, risiedevano anche i Reggenti di governo e i consiglieri e giudici che si occupavano delle cause sia in ambito civile che penale.

Il tribunale fu attivo fino al 1803, anno in cui Napoleone mise fine a questo privilegio trasferendo e accorpando l’antico tribunale a quello di Tirano con l’emissione del regolamento “Ragazzi” che riordinava l’assetto della giustizia.

I bormini, profondamente offesi da questa decisione dopo secoli di libertà, inviarono una delegazione di cittadini presso le autorità del tempo per rivendicare il loro diritto a continuare ad avere un proprio tribunale e non solo un Conciliatore.

Solamente nel 1818 venne ripristinata la Pretura all’interno di questo palazzo.

Successivamente l’edificio venne venduto nel 1825 dal mandamento di Bormio al Regio Governo e, in seguito, nel 1826 riacquistato nuovamente dai bormini.

La pretura rimase in funzione in questo palazzo fino al 1964. Sempre in questo edificio, trovarono spazio anche il carcere mandamentale, il Genio Civile, l’ufficio del Registro e l’Agenzia per le Tasse.

Fino al 1632 inoltre al suo interno vi erano anche le scuole pubbliche che, in seguito, vennero trasferite in quell’anno presso il collegio dei Gesuiti.

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