Crema

Finalmente!!!!
Dopo praticamente 4 mesi di forzata chiusura in casa, sia per l’inverno prima, che per il COVID-19 poi e il maltempo alla fine, eccoci alla prima uscita stagionale: CREMA!

A solo mezzora di distanza da casa, complice anche un pomeriggio assolato fantastico, ne approfittiamo per sgranchirci le gambe senza eccessivo impegno, in fondo anche per noi, l’età inizia timidamente a farsi sentire

All’arrivo, parcheggiamo in piazza Aldo Moro, all’ombra del Monumento Vittorio Emanuele II
Fu restituita alla cittadinanza nel 2014 dopo che nel 1946 una bomba, una notte, la sbriciolò in mille pezzi.

Pazientemente furono recuperati i pezzi e temporaneamente depositati presso i depositi del museo civico in attesa dei fondi necessari per ricomporla e ricollocarla.
La statua fu donata dai cremaschi alla città una prima volta nel 1879-1881.

Il monumento è alto 7 metri in tutto e la sola statua è di 2,85 metri.

Ci muoviamo e fatti pochi passi, svoltando a sinistra, ci troviamo improvvisamente in Piazza Duomo.

La facciata principale del duomo si affaccia sui portici rinascimentali/bramanteschi del Palazzo comunale.
Il Torrazzo risale agli inizi del ‘ 500 ed è sormontato da un orologio.
Il lato esterno espone ancora il leone di San Marco, a ricordo del dominio veneto.

oltrepassato il palazzo comunale, ci avviamo verso Porta Ombriano, che era uno dei quattro comuni, detti “comuni delle porte”, in cui fino all’età napoleonica era suddiviso il suburbio della città di Crema, passando davanti alla splendida Chiesa della Santissima Trinità, le cui origini parrebbero legate alla formazione del borgo di San Sepolcro, fuori il fossato della città antica in direzione Ombriano attorno all’anno 1000.

Giusto il tempo di girare a destra e ci troviamo davanti a quel che rimane del vecchio “Teatro Sociale”, inaugurato nel 1786 e distrutto da un incendio nel 1937 e mai più ricostruito

Il caldo inizia a farsi sentire, così proseguiamo verso la moto per tornare a casa, ma prima passiamo davanti al bellissimo Palazzo Albergoni Arrigoni, del quale, l’aspetto esterno, non fa nemmeno lontanamente sospettare, lo splendido cortile interno.

Come prima uscita, va bene così
Si torna a casa, sperando che le cose si mettano al meglio perchè… se si vuole sognare, in moto si deve andare

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