Calcio

A un’altitudine di circa 122 metri sul livello del mare, ad appena 28 chilometri di distanza dal capoluogo di Bergamo e su un’area pianeggiante posta giusto al limite della provincia, quasi a confine con i territori bresciani e in prossimità di quelli cremonesi, sorge Calcio, l’ospitale ed evoluto comune che, dagli ultimi aggiornamenti anagrafici del 2011, ha registrato una popolazione di 5300 abitanti.

Maggiori approndimenti storici, si possono leggere sia nella pagina del Comune di Calcio, che nella pagina della Regione Lombardia nella sezione dedicata ai beni culturali; due pagine ottimamente fatte, che descrivono con dovizia di particolari la lunga e travagliata storia della calciana e di Calcio in particolare.

Il termine ”Calcio” deriverebbe direttamente dal vocabolo latino ”Calx”, che nella sua traduzione italiana equivale proprio al ”calcio”.
Il territorio che vide sorgere le prime case di Calcio, infatti, era situato in prossimità della riva destra del fiume Oglio e, quindi, doveva presentarsi alquanto cosparso di ciottoli calcarei emersi appunto dal corso d’acqua.
Altri preferiscono attribuire la nascita del nome ”Calcio” a un secondo termine latino, esattamente ”Calceus”, che significa ”scarpa”, volendo in tale modo alludere all’andamento del terreno che degrada verso l’Oglio.
Prescindendo da ogni discussione di tipo toponomastico, resta comunque indiscutibile che la nascita di Calcio si debba senz’altro far risalire all’epoca romana.

Il ritrovamento di una preziosa pavimentazione a mosaico del 3° secolo d.C., infatti, testimonia e documenta questa affermazione.
L’intero mosaico è definibile, da un punto di vista artistico, come appartenente al genere dei ”tessellati” e dei ”vermicolati”, questo perché i piccoli pezzi di marmo che lo compongono risultano differenziati per grandezza e disposizione a seconda della loro collocazione.
La qualità dei materiali, l’eleganza stilistica e la formidabile fattura confermano che il mosaico di Calcio, oggi custodito nel Museo Archeologico di Bergamo, costituisce la miglior espressione di tale genere artistico in tutto il territorio della provincia.
Da sempre, Calcio e la calciana, son “terre di confine”, che in passato l’han resa patria di contrabbandieri e malviventi di ogni specie; ma son anche terre ricchissime di “fontanili” la cui presenza, testimoniata anche da numerose rogge, ha permesso un incredibile sviluppo agricolo.

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