La Chiesa Rotta e il Castello di San Pietro

Il Castello di S.Pietro, che sormontava la cittadina di Bormio – che da sempre è al centro dei traffici commerciali della zona – ha origine incerta.

Le prime vaghe notizie della fortificazione risalgono al 1200 quando pare risulti in alcuni documenti comunali, perché si presume che fosse citato in un trattato di pace con Como nel 1201.

La data certa è quella della sua conquista, ossia il 1376 nel giorno di S. Andrea, quando la struttura fu distrutta da un invasione viscontea che giunse improvvisamente dalla Val Grosina ad opera di tal Giovanni Cane, militare al soldo di Galeazzo Visconti, che estese il suo controllo su tutta la zona della Valtellina.

Dopo aver distrutto il Castello, i milanesi issarono lo stemma del biscione visconteo, per esibire ulteriormente la loro forza militare.

La struttura del Castello di S.Pietro era composta almeno da due torri (alcune fonti – rare – sostengono 4 torri, ma le pochissime indagini svolte non han mai trovato supporto a questa tesi): una rotonda – che rendeva unico e particolare il castello e che crollò attorno agli inizi del secolo scorso – e una rettangolare, di cui si possono ammirare ancora i resti e le feritoie da cui ci si difendeva dagli assalti nemici.

Poco più in basso sorgeva la Chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Andrea, della quale oggi si ammirano i ruderi che le danno il nome attuale (Gesa Rota ==> Chiesa Rotta), di origini incerte e risalente nella planimetria attuale presumibilmente 1541 e distrutta definitivamente da un incendio nel 1817.

Quando il sole è tramontato, e le serate sono fresche e limpide, il panorama notturno è semplicemente da cartolina.

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